venerdì 21 ottobre 2011

Astrologia occidentale

L'astrologia occidentale affonda le sue radici nell'antica astrologia egizia e caldea (VIII secolo a.C.) e, fino a molti secoli dopo la nascita di Cristo, non si distingue sostanzialmente dall'astronomia.
Presso i popoli egizi mesopotamici, lo studio e l'osservazione celeste erano affidati alle classi sacerdotali che registravano puntualmente ogni evento astronomico. Dopo le conquiste di Alessandro Magno le tradizioni egizie e caldee, molto evolute, entrarono in contatto con la cultura greca che le acquisì e le sviluppò ulteriormente, dando vita all'astrologia ellenistica. Gli Egizi prima, e i Greci successivamente, avviarono un processo associativo tra corpi celesti e divinità, fino a riempire il cielo di dèi e teologie, conformando alle loro tradizioni i nomi delle costellazioni e dei pianeti, nomi che ci rimangono ancor oggi in eredità.
Neanche la dottrina cristiana riuscì infatti a interrompere questa antica tradizione, ma poiché il concetto di predestinazione si contrapponeva alla teoria del libero arbitrio, la Chiesa fu costretta a tollerare la teoria secondo la quale gli astri influenzano i cicli biologici delle creature terrestri, lasciando invece all'anima la completa libertà di determinare il proprio destino. Questo è testimoniato dalle numerose immagini astrologiche (sole, pianeti, costellazioni) presenti nelle chiese a simboleggiare il trascorrere del tempo e delle stagioni.
La stessa data della nascita di Cristo, che la Chiesa ha fissato approssimativamente in corrispondenza del solstizio d'inverno, ha creato una sorta di continuità fra i riti pagani relativi all'inizio di un nuovo anno e il culto della natività.

Nell'alto medioevo [modifica]

Durante l'alto medioevo furono le culture persiana ed araba a preservare la conoscenza occidentale, inclusa l'astrologia che fu ulteriormente sviluppata. Si continuarono a registrare gli eventi astronomici compilando la tavole delle effemeridi che costituirono poi un modello per la redazione delle moderne tavole astronomiche ancora oggi fedelmente seguito. Numerosi recuperi di discipline scientifiche classiche, come l'astronomia, la matematica, la geografia e la filosofia in Occidente sono dovuti al fatto che esse erano state conservate e studiate approfonditamente dal mondo islamico che – grazie all'opera di traduttori greci, siriaci, copti, ebraici, persiani e indiani – avevano acquisito un gran numero di conoscenze antiche a partire dall'VIII secolo, quando l'Europa attraversava quelli che sono stati chiamati i "secoli oscuri" dell'Alto Medioevo. L'astrologia, per le sue intime connessioni con l'astronomia in quei tempi, fu quindi anch'essa una delle discipline conservate e sviluppate.
Albumasar o Abu Ma'shar (787 - 886) è considerato il padre degli astrologi arabi e persiani. Il trattato Introductoriam in Astronomium ci dice come "solo osservando la grande diversità dei movimenti planetari possiamo comprendere le innumerevoli varietà dei cambiamenti nel nostro mondo". Il trattato fu uno dei primi libri tradotti nel Medio Evo in Europa tramite la Spagna, ed influenzò notevolmente il ritorno dell'astrologia e dell'astronomia in quel periodo.
Tra le prime distinzioni semantiche fra astronomia e astrologia ci è fornita dall'astronomo e astrologo persiano musulmano Abū Rayhān al-Bīrūnī, verso il 1000.[2]
Centri di istruzione nel campo della medicina e dell'astronomia/astrologia sorsero a Baghdad e a Damasco, e il Califfo abbaside al-Mansur creò un importante osservatorio e una biblioteca annessa nella sua capitale di Baghdad, trasformandola nella città più importante del mondo a quell'epoca per quanto riguardava gli studi astronomici.

Studio del cielo e catalogazione delle stelle [modifica]

A quel tempo le conoscenze astronomiche si accrebbero vistosamente ed è in quel contesto che fu introdotto l'astrolabio da parte di al-Fazari. Fu tanto imponente questa conoscenza che si deve per questo agli arabi il fatto che tuttora i nomi delle stelle sono in gran parte derivati da quella lingua. Eccone una lista parziale con il loro significato originale.
Nome Significato
Achernar "Fine del fiume"
Aladfar "Nuvole"
Aldebaran "Il seguente"
Alioth "La coda della pecora"
Algol "Il diavolo"
Altair "L'aquila (Il volante)"
Betelgeuse "Mano centrale"
Deneb "Coda"
Mizar "Cintura"
Rasolgethi "Testa dell'inginocchiato"
Rigel "Piede"
Vega "Cadente"
Il significato del nome delle stelle non può essere appieno capito senza riferirsi alle costellazioni di cui fanno parte e di come esse venivano vedute. Alcuni astrologi includono ancora alcune stelle nelle loro carte, insieme con i pianeti usati. Ad esempio, Aldabaran si dice che significhi "fiducia", energia e qualità di comando, mentre Vega si dice che indichi "buona sorte mondana".[3]