Prima di intingere la penna nell'incenso, però, nostra signora dei
salotti si concede una lunga premessa in cui brillano alcune citazioni
memorabili («la calunnia è un venticello»).
Nostra signora del salotto, trascinata dalla entusiastica foga, provvede
anche a bruciare una possibile concorrente di Lissner, la
sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, che guadagnando 300mila
euro l'anno, poffarbacco, non può certo essere all'altezza di uno che ne
prende il triplo. E la paginata saliva&champagna si chiude così,
con il sovrintendente che minaccia di rimanere fino alla fine del
mandato (altrimenti «il teatro non mi darebbe il premio di fine lavoro,
che è una specie di liquidazione»).
E la Aspesi che ripone la penna
nell'astuccio profumato, pronta a tirarla fuori per difendere altri
bisognosi della terra, neo poveri dal reddito di un milione l'anno o
poco meno. Del resto le battaglie per la giustizia col cocktail in mano
sono sempre stato il suo forte